Sotto copertura: La cattura di Zagaria

Antonio Iovine, capo camorrista, è in prigione. Ma Michele Zagaria, boss ancor più feroce, è ancora in libertà, nascosto in un inaccessibile bunker. Michele Romano, il capo della mobile di Napoli, si mette in azione.

Romano e la sua squadra individuano in Daniele Turco l'assassino di Arturo e iniziano a indagare su di lui. Zagaria intanto ha scoperto la relazione tra Nicola a Agata. Poco alla volta, la ragazza intuisce la sconcertante verità sullo zio.

La squadra individua in Turco l'assassino di Arturo e inizia a indagare anche su di lui. Zagaria, intanto, scopre la relazione tra Nicola e Agata. Nicola, a malincuore, è costretto a rompere con Agata, che non capisce il suo comportamento.

Le indagini della PM De Simone sulla connivenza tra Romano e la camorra proseguono, trovando apparenti conferme. Di fronte alle accuse della De Simone, Carlo è costretto a mettere in discussione tutto quello che ha sempre ritenuto giusto.

L'irruzione in casa Ventriglia salta a causa di una talpa di Zagaria all'interno della polizia, che informa il boss appena in tempo per evitare l'arresto. La squadra è costretta a riorganizzarsi, ma nel frattempo, ha trovato una buona pista su Turco.

Mentre il cerchio dell'indagine inizia a stringersi intorno a Zagaria, la PM De Simone raccoglie abbastanza prove per far emettere nei confronti di Romano un divieto di dimora nella provincia di Napoli.

Romano viene trasferito a Roma, mentre la squadra passa in mano a Visentin. Ma Francesco, che ha imparato a conoscere i metodi di indagine di Romano e a fidarsi di lui, rompe la collaborazione con la De Simone e si schiera con la sua squadra.

Romano, lavorando incessantemente, riesce a dimostrare che le accuse costruite da Zagaria contro di lui sono false. Il capo della mobile torna così parte attiva delle indagini sul boss, ed è presente anche all'incontro decisivo.